Recentemente, l'Istituto Segretezza ha annunciato un portale per verificare i dati dei beneficiari dell'ex Auxílio Brasil. È importante sottolineare che molte persone che hanno ricevuto il beneficio hanno visto i loro dati trapelare e ora potranno ricevere 15mila R$.
Questo importo si riferisce al risarcimento per le vittime del caso, poiché avevano esposto dati sensibili come CPF, nome e indirizzo. Vedi sotto per maggiori dettagli riguardo al risarcimento.
Risarcimento di R$ 15mila da Auxílio Brasil
Nel settembre di quest'anno, il Tribunale federale ha ordinato il pagamento di 15mila R$ a tutte le persone che hanno subito la fuga di dati dal Aiuto al Brasile. Nonostante tale determinazione, il provvedimento potrà essere sottoposto ad eventuali ricorsi giurisdizionali.
Pertanto, anche qualora si procedesse a tale accertamento, non vi è alcuna garanzia che i beneficiari ricevano effettivamente l'importo. È comunque possibile verificare se si ha diritto al denaro tramite il portale.
Quando accedi alla pagina, fai semplicemente clic sull'opzione "Verifica se sono idoneo" e inserisci il tuo nome, CPF, numero di telefono ed e-mail.
Quando riceverò l'importo?
Come detto prima, non c’è certezza che le persone ricevano i soldi, anche se l’Instituto Sigilo sottolinea che le possibilità di successo sono buone. Poiché si tratta di un procedimento legale, è importante notare che potrebbe essere necessario del tempo per ricevere il pagamento.
Inoltre, se il risarcimento viene mantenuto, il cittadino dovrà chiedere l'esecuzione della pena al termine del processo, con l'ausilio di un avvocato.
Secondo il Secrecy Institute, circa 471mila persone potranno ricevere un risarcimento, il che significa che tutti hanno attraversato la situazione. Tuttavia, l’istituto non ha rivelato come ha ottenuto l’accesso a questi dati.
Pertanto, l'obiettivo dell'organizzazione è quello di contattare l'OAB (Ordine degli Avvocati Brasiliani) per registrare avvocati che possano offrire assistenza a coloro che richiedono un risarcimento.
Immagine: joelfotos/ Pixabay